Giuseppe Ardizzone Gullo

Guida ragionata al patrimonio storico artistico di Monforte San Giorgio

 

 

Recensione di Antonino Sarica pubblicata sulla "Gazzetta del Sud" di martedì 21 gennaio 2003

Saggio di Ardizzone Gullo su Monforte San Giorgio
Dalle piccole realtà all'interesse generale

È davvero degna di nota la fioritura, negli ultimi tempi, degli studi di interesse locale, che riguardano, cioè, città anche piccole, paesi, villaggi e persino singoli quartieri urbani. E altrettanto ricca appare, di conseguenza, la produzione editoriale attinente proprio alle cosiddette "storie minori". Gli esiti di questi studi tornano senz'altro utili ai cultori di diverse discipline e di certo risultano anche preziosi per gli addetti alla tutela dei beni culturali. Sono sicuramente lodevoli, a questo proposito, le ricerche d'archivio, bibliografiche e sul campo condotte con impegno e passione da Giuseppe Ardizzone Gullo su Monforte San Giorgio (Messina), suo paese natale. Dei quali studi, Ardizzone Gullo riferisce adesso nel volume intitolato appunto Guida ragionata al patrimonio storico-artistico di Monforte San Giorgio (La Grafica Editoriale, Messina), proposto dal Centro Studi dello stesso comune e pubblicato con il patrocinio della società messinese di Storia Patria. Dichiarato intento dell'autore è di dar così modo a ognuno di conoscere più a fondo quel "ricco patrimonio culturale che i nostri progenitori hanno voluto regalarci". La pubblicazione però, cosa non trascurabile, servirà inoltre ad orientare gli organi pubblici preposti, al fine della migliore salvaguardia di tal patrimonio. Il libro presenta anzitutto alcune notizie di carattere generale su Monforte e cenni sulla sua storia. Il paese sorge sui Peloritani, alle falde di un imponente masso roccioso. Il suo territorio, di oltre trenta chilometri quadrati, guarda a nord il Tirreno ed è delimitato dai torrenti Bagheria e Niceto. Le colline sono coltivate a viti, ulivi e alberi da frutto, mentre nel fondo della valle prosperano i giardini di agrumi. Le sue origini sembrano risalire addirittura all'età del bronzo (XIII Secolo a.C.), ma quasi nulla si conosce delle più remote epoche. Si sa che con i Bizantini esisteva un castello che si oppose strenuamente agli Arabi. Vi stanziarono i Normanni e poi, con Federico II di Svevia, il castello divenne roccaforte importante del sistema difensivo dei Peloritani. Oltre che agli Svevi, buona parte di quel territorio appartenne ai Basiliani e il resto fu feudo prima di Simone Calvello, poi di Artale Alagona, quindi, nel 1927, di Guidone Lombardo. La fortezza fu ristrutturata da re Federico d'Aragona e nel corso del Trecento Monforte fu feudo degli Alagona. Divenne poi Regio demanio, ma per poco: con re Martino fu ancora feudo, di Giovanni Cruillas, e dal 1405 passò al vicerè di Sicilia Niccolò Castagna. Dalla famiglia dei Castagna il territorio, per una lunga serie intrecciata di matrimoni, andò prima ai Ventimiglia e di seguito ai Pollicino, ai Moncada, ai Saccano. In ultimo, dalla fine del Cinquecento, di nuovo ai Moncada che lo tennero fino all'abolizione della fedaulità. Una storia, come si vede, di non poco interesse, la cui sintesi l'autore conclude trattando dell'Arcipretura, la quale nacque coi Normanni e giunse a comprendere ben trentaquattro chiese, nel libro puntualmente elencate. Durante queste plurisecolari vicende il paese ebbe modo di dotarsi via via di un cospicuo complesso di edifici sacri e profani, assumendo nel tempo una sua peculiare struttura urbanistica caratterizzata da luminose piazze, slarghi, e da una fitta rete di stradine e vicoli. Che Ardizzone Gullo ci invita a percorrere alla scoperta di tesori artistici e architettonici, proponendoci undici itinerari. Seguendo passo passo ciascuno dei quali, l'autore non trascura di indicare per inciso, come rileva anche Teresa Pugliatti in una nota di presentazione, "fatti, consuetudini, persone o cose che vivevano un tempo", e ancora illustrata "quel tessuto sociale fatto anche di umili attività artigiane, di devozione e di usi popolari, di tradizioni gastronomiche e folkloristiche, nel cui contesto le stesse opere d'arte finiscono per arricchirsi di un più concreto spessore storico". Una particolare citazione meritano il primo itinerario e il nono. Il primo perché contiene tre ampi paragrafi, di ben quarantacinque pagine, dedicati alla Chiesa madre, di gran lunga il monumento più importante di Monforte; il nono in quanto vi sono riportate le principali specie animali e vegetali presenti nel territorio. Secondo la tradizione, ricorda Ardizzone Gullo, la Chiesa madre fu voluta da Ruggero il Normanno, ed era in origine di rito greco. Alla fine del Quattrocento fu ingrandita e divenne una basilica dell'architettura imponente. Nel corso dei secoli subì varie modifiche, arricchendosi di altari, stucchi, statue, dipinti, pregevoli arredi. Il patrimonio artistico oggi custoditi nel tempio è ancora ricco, pur se è solo una minima parte di quello esistente fino ai primi del Novecento. Di rilievo, fra le altre importanti opere (di Antonello De Saliba, di Onofrio Gabrielli, di Antonio Filocamo, delle botteghe dei Gagini e di Mazzolo...) l'altare del Santissimo Sacramento ove è posto il complesso marmoreo del Cenacolo, di recente attribuito a Jacopo Del Duca. Completano il volume una esauriente bibliografia, l'enumerazione delle fonti d'archivio consultate, un indice dei nomi degli artisti e dei maestri artigiani, l'indice dei nomi e delle cose notevoli. Di assoluto rilievo il corredo di illustrazioni che la Guida può vantare. Sono oltre centocinquanta le foto di monumenti, case, personaggi, opere d'arte, manufatti, particolari architettonici, angoli del paese, vedute del territorio e piante planimetriche di tutte le chiese.
Antonino Sarica

@@@

Recensione di Anna Carlini

Uno studio che ogni Monfortese e ogni turista dovrebbero inserire nella loro biblioteca
Mancava a Monforte una guida completa alle opere d'arte del Paese. A questa lacuna ha rimediato Giuseppe Ardizzone Gullo con la pubblicazione, all'inizio del presente anno 2002, dell'ultima sua fatica dedicata al nostro Paese Guida ragionata al patrimonio strorico-artistico di Monforte San Giorgio. Ardizzone ci guida alla conoscenza di Monforte utilizzando diversi itinerari: egli prende per mano il lettore e lo conduce in giro per il paese attraversando vie, piazze, "piani", stradine, viottoli di campagna, partendo per lo più dal centro che è Piazza IV Novembre. Queste camminate permettono all'autore non solo di mostrare con dovizie di particolari opere d'arte, vestigia del passato, ma anche di ricordare eventi storici vicini e lontani, personaggi illustri ed umili, consuetudini, attività artigianali ed agricole, tradizioni religiose e folkloristiche. Belle le foto sia quelle che riguardano opere d'arte, di cui sono colti anche alcuni suggestivi particolari, sia quelle che raffigurano scene di vita paesana. Azzeccata, come sottolinea anche Teresa Pugliatti nella sua introduzione, l'idea di utilizzare il fondo scurito per scrivere di palazzi, interni, personaggi che che non ci sono più.
Non ha trascurato, Ardizzone, neppure l'ambiente naturale che viene presentato nei suoi vari aspetti dalla montagna alla marina con le caratteristiche culture, i colori, i profumi che mutano con l'alternarsi delle stagioni. L'opera è corredata da una bibliografia, da un indice dei nomi degli artisti e dei maestri artigiani, nonchè da un indice analitico dei nomi e delle cose notevoli. Il lavoro, che testimonia l'amore dell'Autore per il suo Paese natale, l'attenzione al suo patrimonio storico e artistico e l'impegno verso la conservazione e la valorizzazione dello stesso produrrà senz'altro effetti benefici per la conoscenza e lo sviluppo turistico di Monforte.  Si tratta di uno studio che ogni Monfortese e ogni turista dovrebbero inserire nella loro biblioteca.
Anna Carlini

Giuseppe Ardizzone Gullo,Guida ragionata al patrimonio storico artistico di Monforte San Giorgio, di nicolò edizioni , Messina, 2014, pp. 247, s. p. .