Paese mio, tu sereno
t'adagi
sul colle ameno con le ginestre in fiore
che sussultano d'oro
i cigli,
dove la verde vite inebria riti
con grappoli di prodiga vendemmia.
Nei festosi giardini della luce
con soavi gorgheggi
gli uccelli trillano messaggi
di gioia all'anima.
L'olivo in pace ricama d'argento
le valli
mentre agrumeti, intorno, verzicano
fonti di vita.
I prati in fiore
nei miei ricordi echeggiano
le sinfonie e i canti.
Feconda, la campagna,
di dolce frutta,
è lucida di sole:
la terra culla l'operosa falce
S. Agata
e Maria di Crispino
col santo amore, educano
la gente
a più composta fede.
Nomi d'eroi riporta il monumento
ai caduti: no, morendo
non sono morti!
Ma i figli
dolenti ancora,
bisbigliano preghiere
ripetono:"Non più trincee,
ma giustizia, pace e libertà!"
Un lontano, ricordo,
con la mente dell'anima,
la dolce visione di Monforte
che di fraterno amore,
espandendo, perenne,
l'aura vitale,
mi fascia il cuore.
Monforte,
alta la vela
sulle pagine del tempo,
tu spieghi
e forti le memorie.
Zufola il vento
fulgida storia, aspra di secoli,
ma naviga il ricordo
su rosse
novelle aurore.
Degni tuoi figli: Monforte
Marina,
dove le strade odorano
d'acqua salmastra,
le sinfonie di luci
e di colori
sbocciano gioie e amore,
mentre, seduto, Pellegrino,
nell'oasi di riposo
sorride
al sole col fiabesco panorama.
Virgiliana regna
La pace che speranze
al cuore infonde.
O splendido paese
in te s'oblia la gente
con più voglia di vivere
perché aneliti di gioia
effondi con calore
di vita,
sorrisi al cuore.
Questo tuo figlio, umile poeta,
canta la terra da lontano
con nobili pensieri
per diradare il buio
a lunghe attese.
Sogni e realtà s'abbracciano all'eterno
di domani in domani.
Patria degli avi miei
a te vengo, o Monforte,
per attingere
forza d'amore,
e ti saluto,
o gioia di natura in pregio raro.
Nino Gringeri
Da "La Palea", Catania, 1987